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lunedì 19 luglio 2010

STRESS E MALUMORE Fare, non fare

La parola stress è diventata, e lo diventerà sempre di più negli anni a venire, di uso frequente nel linguaggio di tutti i giorni. Causa di un malessere in aumento. Non a caso lo stress viene considerato e descritto come la forma più frequente e diffusa della patologia moderna. La ragione al riguardo appare alquanto ovvia. Rispetto alla società rurale del nostro recente passato storico, dei nostri nonni, bisnonni e trisnonni lo stile di vita moderno è decisamente più ricco e complesso. Oggi possediamo una maggiore conoscenza di tante cose, possiamo scegliere tra una ricchissima quantità e qualità di cibi, ci serviamo di ogni forma di tecnologia avanzata. I nostri stimoli, interni ed esterni, sono diventati di conseguenza, più complessi e sofisticati rispetto a quelli di un tempo. Questo richiede che l'organismo-uomo sappia reagire agli stimoli e agire, continuamente, nuove modalità e strategie di adattamento verso se stesso e l'ambiente che lo circonda. Stress, in inglese, indica “tensione”, “sforzo”. Quindi, si potrebbe dire: la “tensione”, lo “sforzo” che l'organismo persona (inteso come totalità corpo-mente-emozioni in continua interazione con l'ambiente, fisico e sociale, di cui fa parte) prova quando è sottoposto a degli stimoli. Non necessariamente gli stimoli a cui si è sottoposti possono definirsi “stressor”( agenti di stress) e, non necessariamente lo stress ha una valenza negativa. Infatti se ne distinguono due forme:

  1. Stress positivo ( o eustress),

e

  1. Stress negativo ( o distress).


Il primo, lo stress positivo, aiuta la persona a trovare soluzioni più adeguate ed efficaci di funzionamento personale e di buon adattamento al contesto ambientale. Questo produce un cambiamento positivo, un procedere in avanti, un'evoluzione per la propria crescita. Pensiamo, ad esempio, ad uno studente che studia un argomento per sostenere l'esame. Si accorge di non riuscire ad apprendere nei tempi che vorrebbe e questo gli procura un aumento di ansia e tensione. Dopo un'attenta valutazione della difficoltà, potrà adottare la soluzione che ritiene più ragionevole: A) si rende conto di essere molto stanco e decide di spostare l'esame di qualche settimana cogliendo l'occasione per distrarsi e rigenerarsi; B) trova un nuovo metodo di studio per facilitare la qualità del proprio apprendimento. L'una o l'altra soluzione potrà essere efficace se lo aiuteranno a ridurre lo stato di affaticamento, lo aiuteranno a migliorare il suo benessere e raggiungere l'obiettivo in modo soddisfacente. Se, infatti, questi obiettivi saranno raggiunti, lo studente avrà trovato una soluzione efficace e creativa al problema che gli procurava stress e, saprà portare beneficio alla sua crescita personale.

Lo stress negativo ( o distress) consiste, invece, nella difficoltà di trovare soluzioni efficaci al mantenimento del proprio benessere. Se la tensione che ne deriva perdura a lungo, o si accumula ad altri fattori stressanti, si tramuta in malessere e si manifesta con sintomi più o meno gravi. Essi possono variare da individuo a individuo, a seconda delle personali caratteristiche biologiche , psicologiche, emozionali, sociali, spirituali. Alcuni dei sintomi più diffusi comprendono: ansia, depressione, colite, cefalee, senso di irrequietezza psicomotoria, sensazione di vuoto esistenziale, difficoltà di dare valore e significato alla propria esistenza. Oppure può coesistere uno stato di disagio a diversi livelli ( fisico, psicologico, emozionale, sociale, spirituale).

E' necessario e doveroso ricordare che non bisogna mai esitare di consultare il professionista (medico, psicologo, psicoterapeuta) qualora i sintomi assumono carattere di continuità e persistenza. E' decisamente sconsigliato “escogitare” cure fai da te o assumere farmaci senza la prescrizione del medico competente. La letteratura sull'argomento serve certamente ad apprendere la conoscenza ma non può essere sostitutiva della cura valutata e concordata insieme al professionista.

Nei casi in cui alcune manifestazioni di malumore, lieve depressione e/o ansia assumono carattere momentaneo e non ostacolano le abituali attività della persona, risulta utile saper migliorare alcune regole e abitudini di base della vita quotidiana, allo scopo di poterne aumentare benessere e autoefficacia personali. Alcuni suggerimenti, ad esempio, sono:

  • Eseguire alcuni esercizi, dolci e lenti, di stiramento e distensione muscolare ogni mattino, dopo che ci si è appena alzati dal letto. Meglio se accompagnati da una buona respirazione.

  • Fare la doccia con acqua preferibilmente tiepida

  • Fare sempre colazione e con cibi sani e genuini

  • Evitare di consumare i pasti velocemente e in piedi scegliendo cibi freschi, sani e nutrienti

  • Evitare o ridurre l'assunzione di bevande alcoliche e sostanze eccitanti. Bere acqua nella quantità indicata dai professionisti della nutrizione o dal proprio medico di fiducia.

  • Scegliere letture divertenti e prive di contenuti depressivi


  • Fare una regolare attività fisica.


Alla base di questi suggerimenti c'è sempre la consapevolezza che la persona è una totalità (corpo ,mente,emozioni, spiritualità) e che ogni azione ad un livello influenza e interagisce con l'altro livello. Il corpo, la mente, le emozioni non solo si conoscono ma scambiano costantemente tra loro informazioni e sensazioni. Quando, per esempio, compiamo un esercizio fisico ci accorgiamo che non è solo il corpo a sentirsi più scarico e rilassato; anche i pensieri si calmano, rallentano il fluire continuo migliorandone la nostra performance psicofisica.

Di particolare significato e importanza è la dimensione spirituale della natura umana nella capacità di saper gestire o prevenire lo stress.

Vi è infatti da aggiungere che lo stress può essere una conseguenza dell''abitudine, tutt'altro che rara, di volere acquisire continuamente(e ossessivamente) nuovi oggetti esteriori per aumentarne prestigio e importanza personale. La ricerca continua di taluni obiettivi (comprare continuamente nuove automobili, nuovi telefoni, nuovi abiti...) quando si è raggiunta una buona o sufficiente realizzazione, economica e sociale, rischia di essere un modo disfunzionale, non sano, con cui vengono soddisfatti i bisogni spirituali della propria natura di esseri umani (il bisogno di amore, di rispetto, per fare qualche esempio). L' indugiare e il perseverare in questa continua acquisizione di “oggetti” sempre più belli e costosi, lungi dal garantire appagamento e felicità, finisce con il rendere la propria vita carica di ansia, iquietitudine, insoddisfazione e depressione.



Riferimenti bibliografici:


-Boggio-Gilot L. (2006)- “ La depressione” Un approccio integrale. Roma, Satya edizioni AIPT.


- Zucconi A. - Howell P. (2003)-” La promozione della salute”. Edizioni la meridiana, Molfetta (Bari) trad. it. V. Poli (2003).






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